Caro Silvio ti scrivo - Pubblicato sul Bile/3
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Chissà come sarà il mondo senza te, Silvio.
Al momento, il presente non va un granchè.
Da quando te ne sei andato stanno impazzendo tutti.
La gente continua ad incazzarsi come prima ma non ha più un bersaglio. Anni passati a covare rancore ci hanno assuefatto a una rabbia continua e immotivata: la pensionata molisana che abita nel mio palazzo ha cercato di accoltellarmi perchè le avevo parcheggiato troppo vicino.
Travaglio, in piena crisi di identità, ha iniziato ad elencare i conflitti d'interessi degli altri uomini di governo, ma non è la stessa cosa: una volta perso il grande amore è inutile cercare la stessa donna in altre. Ed è per questo che, se trovate una ragazza amante del sesso tantrico praticato indossando costumi dell'Ottocento ascoltando musica country, non dovete lasciarvela sfuggire.
Di Santoro poi, non ne parliamo neanche: per alzare un patetico polverone su Monti ha invitato in trasmissione un blogger complottista in overdose da scie chimiche credibile quanto un indignato di Wall Street che, appena girato l'angolo, va a comprare una confezione maxi di antidepressivi per il suo pincher nano.

Che poi, Silvio, io li odio i complottisti. Ciononostante, su un punto, voglio dar loro ragione. Effettivamente c'è una verità che apparati di potere politico-economici vogliono tenere nascosta: anche se nessun governo lo ammetterà mai e nessun giornalista avrà il coraggio di scriverlo, i complottisti sono un branco di ritardati.
Davvero, fonderei un network informativo anticomplottista se solo complottare contro i complottisti non facesse di me un complottista.
Ma non è questo il punto.

Mi ha sempre fatto paura il futuro, Silvio, sono terrorizzato da ciò che non conosco, da quello che posso trovare dietro l'angolo: tiro avanti, ma solo perchè non posso spingere indietro.
Un terremoto, una catastrofe nucleare, Dio che si manifesta e rivela al mondo quello che nessuno si sarebbe mai aspettato: "Mi faccio la barba tutti i giorni."
Mi sono sempre rifiutato di pensare al domani, almeno sinchè non diventa oggi. E adesso che non ho più neanche le certezze del presente nè qualcuno con cui prendermela è diventato tutto più difficile, Silvio.
La paura di non arrivare a fine mese che ci accomuna tutti, esclusi quelli che se ne lamentano su Facebook attraverso il nuovo iPhone, il timore che neanche questo governo possa riprendere in mano la situazione: ci sono così pochi soldi in giro che nell'uscita lancio di "Costruisci il tuo modello in scala del Titanic" regalavano il buco.

Il mondo andrà avanti senza te, nessuno potrà più urlare al totalitarismo mediatico, alla dittatura televisiva, alla distrazione di massa mediante esposizione continua di forme femminili atta a rendere inoffensiva la popolazione: no.
Quando anche dopo di te continueremo a vedere tette e culi in televisione la conclusione sarà finalmente alla portata di tutti, persino di Concita De Gregorio: agli uomini piace guardare tette e culi.
Ma non è questo il punto.

Mi manchi, Silvio.










4 commenti:

  1. Parole sante, parole.
    Eravamo disposti a tutto anche a sopportare le facce dei fascisti riciclati e di tutti gli ex accolti nel suo carrozzone pur di godere con qualche culo e tetta buttata là con nonscialanz.
    Mo ce aritoccherà qualche giretto de trans per i soliti acculturati de sinistra, ce toccherà arimpjagne persino quelle belle telefonate in diretta tra capezzolone ed erminio fido alle sette della sera.

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  2. "ci sono così pochi soldi in giro che nell'uscita lancio di "Costruisci il tuo modello in scala del Titanic" regalavano il buco."

    WIN

    L.

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  3. Chissà quale rasoio userà dio...

    Cordialità

    Attila

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  4. Con l'anticomplottismo mi rischi di scadere nel Paolo Attivissimo, però.

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