essere disgustosi*

"Sono stata fischiata in quanto donna in un Paese un po’ asino", ha dichiarato Isabella Ferrari commentando le contestazioni, le risate di scherno e la densità della crema catalana durante la premiazione del film E la chiamano estate.

Certo, è stata fischiata solo perché donna. La buttò in politica anche Cristina Comencini dopo aver presentato a Venezia Quando la notte, una struggente storia d'amore e violenza su infanti che suscitò l'ilarità dell'intera sala stampa.
Che bello sarebbe nascere donna e dare la colpa all'essere donna per ogni critica ricevuta.

"Scrivi peggio di un barbone brasiliano analfabeta."
"Parli così solo perché sono una donna."

"Puzzi di sudore."
"Parli così solo perché sono una donna."

"Mi dici cosa cazzo devo fare per farti mantenere l'erezione per almeno sei minuti!?!"
"Parli così solo perché sono una donna."

La possibilità che siate delle cagne senza appello tenute in piedi solo dalla politica che finanzia i vostri insulsi film portatori di risate involontarie durante scene drammatriche e impegnate non è un'ipotesi da tenere in considerazione, a quanto pare.

"L’osceno in scena può dare fastidio."

Certo, nell'anno del boom di E. L. James è la nudità che dà fastidio al pubblico. Ehi, ma Isabella Ferrari non è quella del Se non ora quando?, il movimento che dà fastidio ogni volta che l'osceno che viene messo in scena non è quello di Isabella Ferrari?

"Ed*, sei uno stronzo. Vuoi mettere un nudo d'arte con un culo in una pubblicità o una tetta in prima pagina per aumentare le vendite?"
Potrei rispondere buttandola sull'utilizzo di un bel corpo femminile per scopi commericali, d'altronde al cinema non entri gratis, o affermando che definire arte film come E la chiamano estate è azzardato quanto utilizzare crema catalana come lubrificante ma preferisco argomentare con un ben più valido "parlate così solo perché sono uomo".