Il movimento "Se Non Ora Quando?" secondo The Collyers.




La violenza sulle donne è un problema degli uomini.
Che lavorano nell'industria calzaturiera.

Fanculo le giornate mondiali contro la violenza sulle donne.
Se proprio non potete fare a meno di innamorarvi di coglioni violenti potete sempre iscrivervi in palestra, frequentare un corso di difesa personale e, una volta tornate a casa sbronze e irascibili, picchiare i vostri mariti davanti ai bambini: cosa ve lo impedisce?

"Ma una donna non potrà mai e poi mai sottomettere fisicamente un coglione violento!"

Oh, certo. Così come l'uomo non andrà mai e poi mai sulla Luna, un nero non diventerà mai e poi mai presidente degli Stati Uniti e Benedetto XVI II non ballerà mai e poi mai Gangnam Style durante l'Angelus.
Come no.
Davvero pensate che per mettere a tappeto un coglione violento sia necessario essere fisicamente più forti? Alzate il vostro culo flaccido e prendete qualche lezione di judo per rivedere le vostre posizioni, oppure imparate ad utilizzare una fionda, perché pensare che una donna non potrà mai e poi mai riempire di botte un uomo è una visione ineludibilmente maschilista.
Culona e maschilista.

"E la violenza psicologica? Spesso le donne non riescono neanche a denunciare la violenza subita!"
E ci mancherebbe: denunciare è da infami.
Come già scritto, basta restituire il favore. E riguardo alla violenza psicologica nulla è più forte di uno sguardo post amplesso in grado di descrivere tutta l'inadeguatezza sessuale del rispettivo partner. E anche quella di suo cugino.

"Ma è in corso un'emergenza sociale, la violenza sulle donne è in continuo aumento, mio padre ieri è rimasto chiuso nell'autolavaggio!"
Ok, ma smettetela con manifestazioni, appelli e importazioni di termini utili solo a far vendere libri a Barbara Spinelli, perché la violenza sulle donne si combatte in un solo modo: con la violenza sugli uomini.
Fighette.















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