Ci siamo.
Ce l'hanno fatta.
Dopo "la strana maggioranza", "spread" e "Simoncelli", anche "femminicidio" è diventata una parola di uso comune.

Vocabolo nato nell'epoca vittoriana come sostitutivo del più consueto "Ho fumato così tanto oppio che mi sono cagato addosso, vacci da sola in chiesa", qualche mese fa è stato rilanciato da Roberto Saviano.
Come se non fosse già abbastanza ora, ad ogni donna morta ammazzata, salta fuori con la rapidità di un'esponenente del movimento 'Se non ora quando?' in una puntata di Santoro su sesso e potere.

D'altronde anche questo è marketing.
I media fanno a gara per associare il proprio brand a battaglie nobili come la parità dei sessi, la mercificazione del corpo della donna o il culo di Rihanna, e dopo l'articolo di ieri firmato da Adriano Sofri su Repubblica, in cui il termine compare in prima pagina per il terzo giorno consecutivo, possiamo dirlo: è tutto finito.

Eppure non capisco: stiamo parlando di premeditati omicidi di masse di donne in quanto donne oppure di assassini con menti disturbate che vogliono uccidere "quella" donna per un preciso movente?

Se uccido un ebreo perché mi ha fottuto l'automobile, è un genocidio?
No.
Ma se uccido 5 milioni di ebrei in quanto ebrei commetto un genocidio.

Care femministe del "Se non ora, quando?": ora, basta.
Avete rotto il cazzo: qui con il vostro revisionismo terminologico rischiamo di perdere la memoria storica.
Fra qualche anno Hitler non sarà più ricordato come un genocida ma come uno a cui avevano rubato cinque milioni di automobili.

Care femministe del "Se non ora, quando?", smettetela con queste stronzate, o è la volta buona che vi ammazzo tutte.
In quanto femministe.











16 commenti:

  1. Ma hai deficit di attenzione o cosa?
    Se non lo sai da qualche millennio a questa parte, ovvero da quando esiste il Patriarcato, le donne che vestono i ruoli di fidanzate, mogli o ex fid. e mog., vengono picchiate violentate e uccise dai loro compagni perchè considerate alla stregua di oggetti.
    Forse il termine è sbagliato, bisogna parlare di ... uhm forse matricidio.

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  2. Davvero Sofri Sr. discettava di femminicidio?
    Allora aspetto il prossimo pistolotto sul militare italiano ucciso in Afghanistan. Scritto da Al Zawahiri.

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  3. Se la femmina è abbastanza piccola è lolicidio?

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  4. Non c'è niente di peggio di una femmista. A parte forse una femminista con la sabbia nella fica.
    Ed* smettila di leggere larepubblica, ti rende violento.

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    1. È vero.
      Il fatto è che leggo quasi tutte le testate quotidiane online, ma solo R mi dà così tanto ai nervi.

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  5. Significa "omicidio di una donna in quanto donna", non ha niente a che vedere con la premeditazione o con la diffusione della pratica. Il dato di fatto è che muoiono centinaia di donne ogni anno per il fatto di essere donne (cioè per la concezione sociale del loro genere). Ecco perchè il termine ha senso, in ogni caso molto più di "omicidio passionale", per dirne una.

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    1. Non muoiono perché sono donne, muoiono per un movente.
      Si potrebbe parlare di femminicidio se un pazzo uscisse in strada e uccidesse la prima donna che vede, anche se non la conosce.
      Se non ti accorgi che è solo un neologismo importato in Italia solo per creare un caso mediatico e far vendere qualche libro, io non posso farci niente.

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  6. il solo fatto che esistono il triplo di vedove rispetto ai vedovi la dice lunga su questo argomento:
    lo stillicidio quoditiano, lo spappolamento lento, il veleno a minime dosi
    Ma la gente non sa più usare la propria testa ed ha sempre bisogno del caporione addetto che possa guidare il pensiero, specialmente
    nel fantasmagorico bobbolo tajano

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  7. Le Brigate Rosse uccidevano solo uomini ma nessuno ha mai pensato di bollarle col termine di "maschicidi". Io ammazzo solo le mosche, maschi e femmine. Sono un moschicida perchè le mosche mi danno fastidio non in quanto mosche.

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  8. Ti odio, adesso: sàppilo!

    C'entrano le 'femministe' o si sta invece cavalcando una 'moda' anche piuttosto sospetta?
    è quando gli uomini abusano di termini come "femminicidio" che inizio a pensare che, davvero non c'è più speranza e diffido di queste campagne di falsa comprensione. Questo è il livello dell'apparire: la profondità, come sempre, ha altre dimensioni del sapere e del sentire.
    Tschuß.

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    1. Ogni volta che leggo la 27esima ora una femminista torna eterosessuale.

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