Di nuovo sul Bile con "In Mode We Trust".
Sì, lo so. E' che ultimamente ho così poca voglia di scrivere che queste righe sono state scritte da un reduce della guerra in Congo.
Non scrive per niente male, per avere 8 anni.

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Non ho mai capito perchè gli spogliatoi sono divisi per generi: io non posso guardare donne nude e le donne non vogliono vedermi nudo ma, ehi, come la mettiamo con gay e lesbiche? Perchè un gay ha la possibilità di guardare un bel cazzo quando vuole e io no?
In più se sei lesbica e vedi un culo sodo alla fermata dell’autobus non devi neanche nascondere l’erezione.
Non è giusto.

Diamo un calcio all’ipocrisia, il problema esiste: è che sono troppo sincero. E che gli omosessuali sono diversi.
Per carità, esistono diversificazioni sessuali anche negli etero: la tua, ad esempio, è diversa da quella di chi ha avuto fantasie erotiche con un transessuale filippino e questo perchè, principalmente, esistono due macrocategorie sessuali: quelli che hanno avuto fantasie erotiche con un transessuale filippino e quelli che se ne sbattono uno ogni sabato sera ma ogni individuo ha una sessualità a sè.
 Per intenderci, uno che è stato molestato da don Gelmini non ne ha una uguale alla mia. Fortunello.

Purtroppo non riesco a superare i miei limiti personali. Pensate che non sono mai riuscito ad andare oltre la blanda molestia su ottuagenario non vedente. Il punto è che qui non si parla del diritto all’apostrofo davanti alla parola “omosessuale”, qui si parla di annusare palle pelose, leccare rimasugli di cacca secca, prendere cazzi in bocca. E io sono germofobico.

E’ proprio per via del sesso orale che spesso provo una sensazione di disagio con le lesbiche: se durante un terremoto dovessi rimanere intrappolato con esponenti dell’unica sottocategoria sessuale inabile a spompinare morirei dal panico. Per fortuna che ho sempre con me un’immagine di Margherita Boniver.

E’ per questo che le lesbiche mi mettono in soggezione. Persino un uomo sa come si succhia un cazzo mentre una donna, normalmente, lo capisce solo verso il pompino numero cinquanta. E che lo stato laico benedica le gite scolastiche del quinto anno delle superiori: evitate le under 18, dunque. A meno che non stiano frequentando l’istituto d’arte.

Le lesbiche mi mettono a disagio ma mai quanto le avvocatesse divorziste. La peggiore perversione di Tina era farsi fottere da dietro mentre le firmavo una comunione dei beni sulla schiena sino a quando non scappò con una sentenza di divorzio. Fu uno dei momenti più imbarazzanti della mia vita.
Peggio della prima volta che vidi i miei genitori fare sesso.
Con me.
Non dimenticherò mai il giorno in cui mi tolsero le bende dagli occhi.

Dicevamo, non ho nulla contro i gay ma, non essendolo, non riesco a comprendere l’omosessualità. Ad esempio, un gay si eccita quando si guarda allo specchio? Se fossi una lesbica, mi piacessero i seni enormi e se avessi dei seni enormi, non so voi ma io passerei intere giornate a toccarmi le tette. Ecco, magari degli omosessuali non riesco ad accettare la cultura della depilazione totale: ognuno è libero di depilarsi il buco del culo ma non negli spogliatoi della palestra, Cristo. E neanche nelle linee extraurbane.

Non ho nulla contro i gay ma non ho ancora capito perchè gli spogliatoi sono divisi solo per due generi.
Non è giusto.
Questi sono i classici eccessi culturali del rispetto delle minoranze: la comunità GLBT deve avere pari diritti ma perchè anche qualcuno in più? Non vi basta non aver mai corso il rischio di mettere incinta la badante polacca di vostra nonna?
Un omosessuale va in palestra come un etero frequenta redTube. E non si becca neanche un trojan, un virus o una pubblicità di poker on line. Una volta stavo per venire quando all’improvviso è spuntato fuori un pop-up di Totti con un poker d’assi.
Adesso ho un’erezione anche solo con una coppia di due in mano.
Ed è imbarazzante quando gioco in autobus con il mio iPhone. Altro problema che non avrei, se fossi una lesbica.

Non ho nulla contro i gay ma il sistema necessita di una nuova politica di suddivisione per generi negli spogliatoi delle palestre: eterosessuali con eterosessuali, lesbiche con gay e ai bisessuali camerini per due da dividere con eterosessuali obesi.
Senza considerare che in questo modo potrei fingermi gay e fare una doccia con una donna nuda. Sì, fingermi.
In conclusione tengo a precisare che mi dissocio da ogni forma di discriminazione sessuale o di incitamento alla violenza su omosessuali, esclusi gli amanti del bondage. Tutti abbiamo un lato intollerante che ogni tanto emerge ma non credete a Glamour: abbinare il rosa con l’arancione non è omofobia.