Molte donne occidentali credono che quelle musulmane non vogliano davvero indossare abiti come il burqa, che sia soltanto una vile costrizione imposta dall'uomo, che se potessero scegliere non accetterebbero mai tale follia.
Eppure, se solo considerassero i vantaggi derivanti dall'eliminazione della ceretta, non la penserebbero così.

È vero, le più basse potrebbero essere scambiate per buste della spazzatura ma ogni tipo di velo offre dei vantaggi.
Ad esempio con il niqab, che lascia scoperti solamente gli occhi, si estingue il periodico problema della rimozione dei "baffetti". Tra l'altro, non ho mai capito perché per le donne si utilizza la parola "baffetti" mentre per uomini, suore e vecchie megere in generale tutti si sentono giustificati ad utilizzare la parola "baffi", ma andiamo avanti.
L'abaya, che lascia scoperto completamente il volto, permette alle islamiche di tralasciare i peli intorno ai capezzoli che, sebbene in numero ridotto, possono raggiungere lunghezze degne di un caricabatterie della Nokia.
Oppure lo chador di quelle sgualdrine da quattro soldi in Iran, dove puoi di uscire di casa senza badare troppo all'acconciatura.
Inoltre il tempo è denaro: essendo completamente eliminato l'annosa questione dello "Stasera non so cosa mettere" nessuna donna avrebbe più scuse per far attendere gli uomini quaranta minuti in auto prima di uscire.
Rimarrebbe una sola vera problematica legata all'estetica femminile occidentale: indossare lo stesso vestito di quella troia.

Per non parlare poi dell'abbigliamento maschile: anche i bravi ometti musulmani devono sottostare ad alcune semplici regole.
Per esempio, non devono indossare abiti simili a quelli di un ministro del culto di altre religioni. Un vero problema a carnevale, per i patiti di Star Wars.
Aggiuntivamente l'abbigliamento non può contenere didascalie volgari o che richiamano oscenità, come gli album dei Velvet Underground.
Oltre al resto, i capi vestiari devono essere lunghi e larghi, con buona pace degli slip, e non devono contenere seta: è dunque vietato indossare le mutandine della propria partner.

Infine vorrei porre un interrogativo: e se gli uomini indossassero il turbante solo per via di Douglas Adams?
"L'asciugamano è l'oggetto più utile che un autostoppista galattico islamico possa avere".
Almeno una caratteristica di quella cultura acquisterebbe finalmente un senso.











6 commenti:

  1. "Almeno una caratteristica di quella religione acquisterebbe finalmente un senso."

    Il turbante sta all'islam come la cravatta sta all'anabattismo, ossia non c'entra un cazzo.

    Non che, se l'avessi saputo prima di scrivere, sarebbe cambiato niente, intendiamoci: al massimo avrei buttato il mio tempo commentando qualche altra stronzata minore di questo post.

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    1. Infatti il turbante è la pietra fondante della cultura occidentale (...)

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    2. Carissimo anonimo, quando è nato l'islam, il turbante esisteva già da millenni.
      Non è complicato: non esistono solo la cultura occidentale e l'islam, il mondo è più grande di così.

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    3. Mi sembra che tu stia uscendo dall'argomento: il mondo è una cosa e questo post che tratta in maniera scherzosa gli abiti che più vanno nella cultura islamica è un'altra.
      Forse lo capirai quando ti toglieranno quel palo dal culo.

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  2. a volte si comincia così col sorriso sotto i baffi e poi non sai mai come andrà a finire
    è stata tutta colpa del petrolio

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  3. E' evidente che tu non sia mai entrato in un negozio di stoffe per signore dei paesi arabi: ora che il venditore ti esibisce tutti i modelli di Niqab, Chador,.. colori, forme, spilli, crini e particolari insospettabili... potresti veder passare la nuova era glaciale.

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